Un nuovo format per promuovere la toscana

Un nuovo format per promuovere la toscana

Cosa?

Game o Serie Tv? Entrambe le cose. E’ infatti da questo insolito e sapiente mix che è nata “Fox Hunting” la prima series game al mondo dedicata alla promozione della Regione Toscana.

Chi?

Con la produzione di VVT channel – uno spin-off della piattaforma Vieni a Vivere la Toscana dedicato alle produzioni video – Fox Hunting è la series game pilota, a cui seguiranno in ottobre le riprese della seconda e della terza serie, che si sviluppa in 8 episodi girati nelle province di Livorno e Pisa, in particolare nei borghi di Casale Marittimo, Bibbona, Montescudaio e nella cittadina di Cecina.

Come?

Il giocatore viene accompagnato per mano tramite una mappa (che ad ogni episodio si completerà) e, deve guardare ogni giorno e magari più volte con attenzione, il video di circa 2 minuti, dove gli attori lasceranno indizi da individuare o enigmi da risolvere, così potrà accedere all’episodio successivo.

Da chi?

La storia originale è stata scritta da Francesco Felli, che ha curato anche la regia della prima serie. Fox Hunting è a tutti gli effetti un modello innovativo di “Gamification” uno strumento oramai entrato di fatto e a pieno titolo, nel marketing strategico delle aziende, che per promuovere i propri servizi/prodotti utilizzano il gioco per creare attesa e desiderio verso i propri clienti.

L’idea di affiancare alla gamification l’Entertainment, in particolare una short-series, è però, la vera innovazione e la vera scommessa su cui ha puntato Vieni a Vivere la Toscana. In un momento in cui il turismo straniero verso l’Italia e la Toscana in particolare, è pressoché azzerato, l’obiettivo di questo format crea un vero e proprio “bridge” che mantiene sempre vivo il brand Toscana verso chi vive all’estero. Permette un contatto costante con la regione che si ama e che magari potrà far scoprire, nuovi luoghi e artigiani, da poter andare a conoscere di persona appena le limitazioni nel viaggiare saranno definitivamente eliminate. Fox Hunting, la prima Tuscany Series Game…è iniziata la caccia!

Buon VVT e buon gioco a tutti!

Diary

Diary

Chissà per quale misterioso meccanismo, a volte, il Destino e il Caso decidono in un preciso momento della nostra vita, di riportarci in “luogo”. Magari, proprio lì, dove abbiamo vissuto intensamente persone o situazioni ed il ritornarci, inevitabilmente riporta la mente indietro nel tempo. Succede allora, che il cuore riapre i suoi battenti, a pensieri apparentemente lontani o assopiti, a volte cari e a volte malinconici, che sappiamo aver determinato profondamente quello che siamo.

Il va sans dire… anche il sottoscritto ha il suo “luogo” e di questo non posso che ritenermi molto fortunato e riconoscente nei confronti del Destino e del Caso, che hanno scelto per me. Due forze potenti che non sempre sono clementi, ma che questa volta sono state magnanime e generose, perché il mio “luogo” è incredibile. Lo amo. Lo rispetto profondamente, perché ha determinato e ancora oggi determina la mia vita… il mio luogo è la Toscana.

Agli anni trascorsi a Siena, ho riservato un posto privilegiato nel mio cuore. Ero un giovane studente, che per la prima volta lasciava la famiglia e la sua terra di Puglia, per seguire gli studi in Scienza e Banca. Quando – per arrivare all’antico convento di San Francesco, sede della Facoltà, ogni mattina sul presto, partivo dalla casa in Via Mascagni – da subito come per magìa, entravo in un’altra dimensione. Lì, dove cultura e storia si fondevano in un incastro perfetto.

Mille volte l’ho percorsa quella strada, tanto che ancora oggi nelle mie giornate schizzofreniche, mi ritrovo a ricordarne immagini e profumi, perchè tutto era semplicemente strabiliante. Ed è sempre lì che ho sognato e segnato quello che avrei fatto negli anni a venire, ammirando prima il Duomo, percorrendo poi Via di Città e dopo quando per far prima, ero “costretto” a tagliare da Piazza del Campo, dove il tempo si ferma letteralmente. Per comprendere, vi invito a percorrere la piazza alle 7 del mattino o alle 11 di sera in inverno. Vi assicuro che sarà un vero toccasana per la vostra anima.

Dopo molti, molti anni, il Destino e il Caso mi hanno riportato nella mia cara Toscana. Questa volta ad accogliermi è stata Cecina, una serena cittadina sul mare a pochi chilometri da Livorno. E, anche se molti anni sono trascorsi dai tempi Siena, l’entusiamo per quello che c’è da fare, è pari.

Da Cecina è nata l’idea di realizzare Vieni A Vivere la Toscana e da qui sarà diretta e gestita insieme ai miei illuminati compagni di viaggio, Mari ed Angelo.

Arti, artisti e artigiani… territorio, aziende e cultura…. in terra di Toscana.

Ne sono certo, sarà una grande avventura, e di questa avventura vorrò scrivere nel mio Director’s Diary.

VVT a tutti.

I  miei Girasoli.

I miei Girasoli.

Quando quattro anni fa arrivai in Maremma, lungo la strada che mi portava a Grosseto, la cosa che mi colpì sopra ogni cosa, furono le vaste distese di campi di Girasoli. Quel giallo così unico, inconfondibile, quasi ipnotico ma nello stesso tempo energizzante e rilassante. Questa mattina quei pensieri sono tornati con una dolce forza nella mia testa, mentre percorrevo in auto una strada dell’entroterra del Grossetano, diretta sul set di VVT Channel per un’intervista ad un artigiano formidabile. Sono stata rapita da un’estesa e infinita macchia gialla, una vera meraviglia della natura…“ma sì arriverò con qualche minuto di ritardo… mi godo i miei Girasoli”. Ho fermato la macchina e sono entrata in un’altra dimensione. Ed è forse per la grande capacità di far dimenticare ogni cosa a chi li guarda, creando una magia di sensazioni, che i Girasoli sono stati, i fiori più amati dai più grandi pittori di ogni tempo, in testa a tutti Vincent Van Gogh? Invito tutti a vedere uno dei suoi più famosi dipinti del 1889, conservato a Amsterdam nel Van Gogh Museum e appartenente ad una serie composta da 7 opere raffiguranti un mazzo di Girasoli all’interno di un vaso, realizzato per decorare la camera che Van Gogh aveva preparato, nella casa di Arles per il suo amico Paul Gauguin, che fa parte di una serie di 7 dipinti dedicati ai Girasoli.

Particolare è anche il significato che hanno i Girasoli nel la mitologia greca dove simboleggiano la ninfa Clizia che, sedotta dal dio Apollo, il re Sole, non riusciva a togliergli gli occhi di dosso e lo seguiva da lontano nei suoi lunghi viaggi in cielo. Il dio, però, ad un certo punto abbandonò la ninfa per un’altra donna. Clizia dunque rimase ferma in un campo, continuando a guardarlo, fino a che le sue gambe divennero radici e si trasformò in un girasole, immobile ma con la possibilità di continuare a seguire con lo sguardo il suo amore perduto nel suo percorso dal mattino fino alla sera. Può sembrare un racconto triste. Invece è il contrario, perché i Girasoli rappresentano nella simbologia, fedeltà e perseveranza in amore e il desiderio di trascorrere con una persona il resto della propria vita, anche se il suo significato più classico rimane quello di solarità, allegria e vivacità.

Prima di riprendere il mio viaggio… un’ultima curiosità. Non tutti sapranno che il 1 Maggio non è solo la festa dedicata ai lavoratori, ma dal 2007 è la giornata dedicata ai Girasoli. E’ una ricorrenza creata dagli inglesi, i quali in questo giorno piantano in tutti i loro quartieri, soprattutto nei luoghi particolarmente degradati, questi particolari fiori gialli, in segno di vita e rinascita. Buona Toscana a tutti.

Voglio vivere qui. A Firenze.

Voglio vivere qui. A Firenze.

Sono nata in Puglia, terra che adoro. E’ lì che da bambina sognavo di mete da raggiungere e di grandi viaggi. All’epoca, girare il mondo, era il mio unico e più grande desiderio, tanto, che quando mi ponevano la solita domanda – quella che si fa ad ogni bambino del mondo – “Cosa vuoi fare da grande?” la mia risposta era sempre la stessa: “…viaggiare e conoscere il mondo”. In effetti poi, è stato così, ma il primo viaggio, quello che non si scorda mai, è stato quello fatto al tempo in cui frequentavo le medie, alla mitica scuola Mazzini di Taranto. Dove? Ovviamente in Toscana. E’ stata quella la prima volta che ho visto Firenze. Letteralmente folgorata. Ricordo, che passeggiando con le mie compagne di classe su Ponte Vecchio, dissi loro: “Io voglio vivere qui”.  E cosi è stato. Lasciata la Puglia, andai a Firenze, la città dove avrei vissuta per la prima volta da sola, dove mi sarei formata da adulta e che mi sarebbe stata affianco a confortarmi nelle scelte che mi hanno portarono poi a vivere per molti anni all’estero. Abitavo all’ultimo piano di un splendido palazzotto storico, con una vista spettacolare sulla piazza di Santa Croce. Firenze e la Toscana le definisco le mie calamite, perché alla fine ovunque nel mondo io sia, mi riportano a sé. Sono tornata da 5 anni in Toscana. Questa volta prima per un anno nella splendida Val d’Orcia e poi a Grosseto, dove vivo ancora, in Maremma.

 “Maremma!” Quante volte ho ascoltato questa esclamazione. Per esprimere sorpresa, disappunto o per rinforzare un concetto. Alcuni pensano, derivi dal latino “Maritima – Contrade marittime”, altri invece – tra questi ci sono anch’io – pensano che derivi dal castigliano “Marisma” che significa “Palude”. Ricordiamo che un tempo questa bellissima terra di toscana, era un vero inferno, per anni un susseguirsi di paludi, paludi e ancora paludi. Aria malsana e zanzare e tanti morti di malaria, finchè, nel 1859 è iniziata la bonifica che ha trasformato le paludi maremmane in un posto di vita, meta conosciutissima da tutti. 5.000 chilometri quadrati, tra coste, colline, valli, paesaggi meravigliosi, lunghissime spiagge, boschi, pinete, borghi medioevali… e tanta storia, cultura e bellezza artistica.

In questa mia rubrica vi parlerò delle storie di persona e di luoghi che hanno reso famosa in tutto il mondo la regione Toscana… proverò a dare il mio piccolo contributo ad alimentare e comunicare arti, artisti e artigiani della regione italiana più sognata da tutto il mondo mondo e dagli italiani.